Il sonno dei bambini, com’è strutturato
Il sonno dei bambini è strutturato in maniera molto diversa da quello degli adulti.
Attraverso questo articolo cercheremo di analizzare in maniera dettagliata questo argomento. In particolare ci soffermeremo sull’evoluzione del sonno da neonati e sul modo in cui è strutturato.
Il sonno dei bambini com’è strutturato
I neonati spendono i primi mesi della propria vita dormendo. Circa il 70% del loro tempo, che corrisponde a 15-20 ore giornaliere, è utilizzato per dormire.
Un dato abbastanza rilevante, se si considera che gli anziani in media dormono 5-6 ore al giorno. Questo proprio dimostra come durante la vita il sonno subisce notevoli cambiamenti.
Molti avranno sentito alcune mamme lamentarsi del fatto che i propri figli dormano troppo, e si preoccupavano di questa situazione.
Va però precisato come si tratti di una situazione assolutamente normale. Il neonato ha il bisogno di dormire di più. Nel momento in cui crescerà sentirà sempre meno tale esigenza.
Le ore di riposo infatti nel periodo adolescenziale non saranno superiori a otto, fino a decrescere ulteriormente con il passare dell’età.
Il motivo delle tante ore di sonno dei bambini è dovuto principalmente al fatto che questo incide sulla loro crescita. Esso favorisce lo sviluppo celebrale, soprattutto durante la fase fase REM.
Il sonno infatti aiuta a stimolare la secrezione dell’ormone della crescita.
Porta inoltre a un rallentamento dell’organismo e un rafforzamento del sistema immunitario.
Le fasi nel riposo dei bimbi
Abbiamo detto quanto dorme in media un neonato, ovvero 15-20 ore al giorno, va però specificato come questo tempo è scandito in diversi intervalli.
Infatti nel corso della giornata il pisolino dei bambini si divide in cicli di poco più di un’ora, circa 100 minuti.
Questo andamento prosegue anche durante la notte e pertanto dimostra come il sonno del neonato non sia continuo.
Ogni ciclo a sua volta si suddivide in una serie di fasi, che sono la fase REM e non REM.
Quando un bambino nasce il 50% del sonno totale è rappresentato dalla fase REM.
Mano a mano che cresce si arriva sui 2-3 anni e la percentuale scende al 25%, che cade al 20% dai 6 anni in poi.
La percentuale della fase REM nei neonati è superiore proprio perché permette lo sviluppo celebrale.
Altro aspetto che va specificato è quello dei microrisvegli.
Si tratta di risvegli che avvengono tra un ciclo di sonno e l’altro e che colpiscono anche gli adulti.
La differenza rispetto al bambino sta nel fatto che a quest ultimo avviene con maggior frequenza, talvolta per riaddormentarsi è necessario il supporto dell’adulto.
Questo aspetto è normalissimo, infatti il neonato avverte la lontananza della figura che lo accudisce e pertanto, anche con dei pianti, richiama la sua attenzione.
Disturbo del sonno
La condizione definita come disturbo del sonno, fa di solito riferimento a quei bambini che hanno dai 2 anni in su.
Si tratta dei terrori notturni, anche definiti pavor nocturnus, che colpiscono in media i bambini dai 2 ai 6 anni.
Oltre questo ci sono anche gli incubi che possono durare fino a 15 minuti.
Il bambino subisce gli effetti di questo cattivo sogno e pertanto apparirà spaventato, agitato e molto probabilmente questo lo porterà a piangere.
La differenza tra l’incubo e il pavor nocturus sta nel fatto che nel primo caso il bambino ricorda il contenuto del sogno.
Il pavor nocturus al contrario si presenta nella fase di sonno profondo e sarò più difficile da ricordare.
Quando si regolarizzano nel dormire?
E’ importante lasciar dormire il neonato affinché riesca in maniera autonoma a gestire i propri ritimi.
Per regolarizzare il sonno dei bambini è necessario molto tempo.
All’inizio è normale che il bambino si svegli durante la notte. Con il passare del tempo il genitore dovrà cercare di creargli un rituale serale, che gli permetta di addormentarsi in poco tempo.
Un’idea potrebbe essere quella di cantargli una ninna nanna, o anche leggere una favola, l’importante è che questa venga fatta ripetutamente, ogni giorno.
Altra cosa che può destabilizzare i bambini è dormire in un luogo diverso da quello in cui sono abituati.
Se solitamente dormono nella loro cameretta, sarebbe opportuno evitare di farli addormentare sul letto matrimoniale dei genitori o sul divano, per poi spostarli nella loro stanza.
In questo caso infatti si rischia di confonderli nel caso si svegliassero nel bel mezzo della notte.
Si potrebbe arrecare loro un senso di spaesatezza o di spavento, con conseguente difficoltà nel riaddormentarsi.
Sono tutti ottimi rimedi per far dormire i bambini e dare loro un senso di sicurezza e tranquillità.
Dormire su materassi di qualità per aiutare il riposo dei bambini
Molto spesso il riposo è favorito quando si ha a disposizione un ottimo materasso, rete e guanciale.
Linea Riposo Montblanc, leader nel mercato del dormire sano, si occupa proprio di questo, offrire soluzioni che consentono di addormentarsi con serenità e piacere.
Abbiamo parlato dell’importanza di stimolare e aiutare il sonno dei bambini, ebbene questo può essere fatto anche attraverso l’utilizzo di materassi di qualità.
Un senso di comodità e comfort in grado di assorbire il bambino nel confort, ma anche i più adulti, in un sonno profondo.